martedì 26 marzo 2019

Taci sei medievale!


Ultimamente il medioevo è sulla bocca di tutti. Chi non ha sentito «Stiamo tornando nel Medioevo!» quasi che dovessimo anteporla alla stravaganza e alla mancanza di regole logiche.
«Medioevale!» è l’epiteto peggiore per chi vuole tacciare di oscurantismo coloro che si ostinano a tenersi strette-strette le regole che il buon Dio (o la Natura per i non credenti) ha elaborato per la vita.
Medioevo come sinonimo di ignoranza, tirannia, oscurantismo!
Peccato che tutto ciò non corrisponda al vero!
Ma siamo sicuri che il periodo medioevale sia davvero etichettabile come “secoli bui”?
Possiamo vedere il Medioevo come la fase prodromica del Rinascimento.
Gli antichi Romani dicevano «Ubi commoda, ibi est incommoda!», in terra d’Albione si dice «No pain, no gain!» oppure più recentemente «Chi ama l’arcobaleno, dovrebbe anche amare la pioggia che lo precede!».
Il simbolo della cultura, l’Università è nata proprio nel Medioevo!
Nel medioevo, i monaci benedettini riuscirono a salvare, copiando a mano, quasi tutti i documenti antichi (romani, greci) salvaguardando così la nostra storia, la nostra letteratura, impedendo la morte di quelle culture sulle quali ora sono si fonda la civiltà occidentale.
Nel Medioevo fu inventato l’aratro pesante, da utilizzare nei terreni “pesanti”, il telaio azionato a pedali, con il quale la produzione e quindi il commercio del panno aumentò a dismisura, i camini e focolari con canne fumarie, che riuscirono a tenere le case al caldo,
Sapete quando fu inventata la bussola? Nel Medioevo. Cristoforo Colombo, Ferdinando Magellano, Vasco De Gama hanno “scoperto” il mondo, andandosene in giro per il mondo grazie alla tecnologia medievale.
Prima di giudicare gli uomini medioevali, l’uomo moderno dovrebbe pensare come sarà lui giudicato dalle generazioni successive.
Jacques Le Goff, tra i più autorevoli studiosi viventi della storia e della sociologia del Medioevo in un’intervista ha spiegato che «come dice il nome, il Medio Evo è stato sempre considerato come un periodo di passaggio, di transito tra l’Antichità e la Modernità, ma “passaggio” significa soprattutto sviluppo e progresso. Nel Medio Evo, ci sono stati progressi straordinari in tutti i campi, con i mulini a vento e ad acqua, la rotazione delle culture da biennale a triennale. Ma non c’è nessuna rottura fondamentale tra Medioevo e Rinascimento, tra il XIV e il XVII secolo…» e come la mettiamo che chi vuole affossare il medioevo?
Come mi ricorda un caro amico, durante la prima lezione universitaria di “Storia Medievale” all’Università di Siena, il prof. Piccinni affermò che «attribuire fatti o modi, in maniera completamente arbitraria, etichettandoli con epoche passate, è segno di irresponsabilità. Ogni volta che si parla di stupri o uccisioni, e a questi fatti si affianca l’aggettivo “medievale”, io vado in bestia, perché abdichiamo alle responsabilità del nostro presente. È una forma di ignoranza di approccio con il passato e il presente enorme. E poi ragazzi, scommetto che nessuno di loro sappia veramente cosa sia stato il Medioevo»
Ci sarà senz’altro qualche saccente che qui dirà «Ma nel medioevo c’erano i roghi, l’Inquisizione, gli strumenti di tortura …».
Wow!
Hanno scoperto l’acqua calda.
Nel medioevo quindi esisteva il male?
Ma quale secolo è stato “più barbaro”?
Il Medioevo coi suoi roghi, l’Inquisizione, Torquemada, gli strumenti di tortura o il periodo che ha visto concentrati in un solo secolo due guerre mondiali, la Shoah, il gulag e i khmer rossi?
È vero, nel Medioevo vissero condottieri spregiudicati e papi troppo poco spirituali, come Guglielmo il Conquistatore, papa Urbano II, Gengis Khan. Ma vi fu anche chi fece della conoscenza il suo scopo di vita. Personaggi come Leonardo Fibonacci, che rivoluzionò la matematica, Johannes Gutenberg, che inventò la stampa, il grande filosofo Francis Bacon, il medico, filosofo, matematico e fisico persiano Avicenna, Sant’Agostino, Carlo Martello, Averroè, san Francesco d’Assisi e santa Chiara, Giotto, Marco Polo, Dante, Giovanna d’Arco, Cristoforo Colombo vissero nei “secoli bui”.
Poi c’erano anche figure chiave dell’immaginario collettivo e popolare come King Arthur “Re Artù” e dei cavalieri della tavola rotonda, o mago Merlino, che ci consegnano uno stupendo affresco di un’epoca affascinante tutt’altro che “buia”.
Allora? Il Medioevo è un’epoca buia?
Studiate, gente, studiate!

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