domenica 27 gennaio 2019

La moglie ubriaca, il fuoco e le grandi opere

Circa 500.000 anni fa in seguito ad un violento temporale un albero fu colpito da un fulmine e si svilupparono fiamme altissime che attirarono l'attenzione degli ominidi presenti in quel villaggio! Oppure, forse, fu a causa di una colata di lava incandescente fuoriuscita dal cratere di un vulcano.
Fu così, forse, che l’«homo erectus» scoprì il fuoco.
Molti uomini -avvicinandosi a questa nuova e sconosciuta “cosa”- perirono e arsero vivi.
Poi -però- c’è chi si avvicinò con cautela lo osservò e fu anche capace di mantenerlo vivo e riprodurlo.
Grazie alla sua intraprendenza l’uso del fuoco è stato fondamentale per lo sviluppo della civiltà umana.
Con il fuoco ci si riparava dal freddo e ci si difendeva dagli animali, si illuminava il buio della notte, ci si riscaldava, si scoprì la cottura delle carni e dei vegetali potenziando l’assimilazione delle sostanze nutritive dei cibi da parte dell'uomo, (e intorno alla fiamma gli uomini rafforzavano i loro rapporti, ponendo le basi delle prime comunità!). In una parola rese migliore la qualità della vita.
Ma quanto tempo passò dal quel primo rogo umano alla scoperta dell'utilizzazione del fuoco? Senza l’intraprendenza (e l’ostinazione!) di qualche uomo che intuì l’utilità del fuoco, ancora adesso saremmo all'epoca della pietra. 
Ed ho capito così che i nostri avi di 500000 anni fa, nella loro totale ignoranza e incultura, erano decisamente più saggi di noi. 
Non si lasciarono spaventare dalle fiamme di un incendio. Capirono l’importanza del fuoco che, come tante altre cose, può avere un aspetto negativo.
Non certo come quando, 30 anni orsono,  l’8novembre 1987, l’88% degli Italiani disse NO al referendum sulle centrali nucleari, ipnotizzati dalle eco-cassandre, togliendo di fatto al nostro paese un primato tecnologico. 
Tra 2/3000 anni negli e-book di storia i ragazzi del LI secolo leggeranno che gli uomini del XXI secolo per ignoranza e paura non riuscirono a cogliere l’utilità dell’energia nucleare spaventati da alcuni incidenti di percorso dovuti non all’energia nucleare in sé ma ad eventi esterni quali terremoti e tzunami.

Avere la botte piena e la moglie ubriaca è sempre stato il sogno dell’umanità fin dall'alba dei tempi!
Pretendiamo le "4tacche sul cellulare" in ogni punto della città ma affacciandoci alla finestra non vogliamo vedere un'antenna nel raggio di 10km;
In Italia produciamo 540kg. pro-capite di rifiuti solidi urbani, ma c'è sempre qualcuno che sbraita se nel proprio comune sta per sorgere un impianto di smaltimento.
Siamo vittime della cosiddetta sindrome del "N.I.M.Y." ( not in my yard)...
Vorremmo sempre avere tutti i privilegi e le comodità senza rinunciare a niente... (eppure già i Latini ci avvisavano che «VBI COMMODA, IBI EST INCOMMODA!»).
Un esempio: l’Inghilterra fu il primo paese «elettrificato» al mondo, e, per “promozione” venne offerto a tutte le famiglie un'impianto di luce gratis e un anno senza bollette. 
Bene, più della metà di esse respinse l'offerta per paura della novità.

Questa notizia ci farà senz’altro sorridere, esattamente come tra 200 anni rideranno dei risultati del referendum sul nucleare, in Italia, pilotati sull’onda emotiva di Chernobyl ...

Oggi come nel 1987 c’è chi si lascia traviare e imbambolare da falsi profeti che -illustrando dati  su ipotetici e fantasiosi studi per il rapporto costi/benefici- vorrebbero bloccare il progetti di “Alta Velocità” tagliando quindi a metà una via essenziale per i trasposti che unirebbe più facilmente l'Europa dal Portogallo alla Russia.

Forse troppo tardi gli Italiani si sveglieranno e capiranno che quei "demonizzatori" dell'energia nucleare e delle “grandi opere” sono da ascrivere –di diritto– tra i peggiori nemici del progresso industriale e  della nostra prosperità.
George Bernard Shaw ci lasciò detto che «Il progresso dipende dagli uomini irragionevoli» come quelli intraprendenti che si avvicinarono -500000 anni fa- a quella strana cosa pericolosa che è il fuoco.