Il Congresso nazionale
della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) ha stabilito che si
diventa "anziani" a 75 anni. Immaginate voi una signora che il giorno
dopo il suo 75° compleanno, così, di colpo, per dirla in modo più aulico «ex abructo» , si ritrovi –ex ope legis– un'anziana decadente.
Niccolò Marchionni,
professore ordinario dell'Università di Firenze e direttore del dipartimento
cardiovascolare dell'Ospedale Careggi ci spiega infatti che, un 65enne di oggi
ha la forma fisica e cognitiva di un 40-45enne di 30 anni fa.
Mah! Le
generalizzazioni a me fanno sempre un po’ sorridere.
Le limitazioni
anagrafiche poi le considero come ceppi.
Classica frase «ora non sei più un bambino» e dopo qualche anno «ora non sei più un ragazzino» mi hanno sempre fatto brutto effetto…
Quindi c’è anche una
soglia predefinita per essere bambini o adolescenti?
Conosco 40enni più
“anziani” e più grigi, piatti, noiosi di alcuni 80enni e viceversa conosco
80enni gioviali e giovani come un 20enne.
Cos’è dunque il
“tempo”? Per me è semplicemente un’unita di misura.
Come il metro, il
litro, il chilo.
Mi serve solo per un
calcolo quando vado dal fruttivendolo e deve sapere la quantità di mele che
devo acquistare.
O nel pub quanta birra mi deve portare.
O devo spiegare al falegname quanto dev'essere lungo il tavolo che ho ordinato.
Un’unità di misura.
O nel pub quanta birra mi deve portare.
O devo spiegare al falegname quanto dev'essere lungo il tavolo che ho ordinato.
Un’unità di misura.
Ma tutti sappiamo che
c’è differenza tra 1kg di piombo e 1kg di piume d’oca. Tutto è relativo.
Albert Einstein, che di
relatività se ne intendeva, faceva notare che quando un uomo siede vicino ad
una ragazza carina per un’ora, sembra che sia passato un minuto, ma seduto su
una stufa accesa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora.
E l’età? È solo un
elemento a fini anagrafici-burocratici da inserire nella carta d’identità. Nulla
di più.
Forse non per nulla il
mio mito è Peter Pan.
E da una vita mi sento
dire «DEVI CRESCERE!».
Ed io alzo
puntualmente le spalle e vado avanti: oramai mi son fatto una ragione, è
impossibile colorare le persone grigie.
I pittori sanno bene
che il grigio riesce a “ingrigire” qualsiasi colore viene mischiato con
esso.
Anche un colore
brillante come il giallo, unito al grigio, diventa spento, e perde il suo
carattere acceso. Diventa un giallo malaticcio.
Non è certo un caso
che la creatività e la curiosità di un bimbo è molto più affidabile di un
esperto di marketing.
Ed è per questo che
–purtroppo!– mi scontro quotidianamente con tanti cyborg freddi
e distanti, pre-programmati in base al microchip invisibile
che è stato inserito nel loro cervello dalle convenzioni sociali secondo un
algoritmo per cui “essere maturi vuol dire essere standardizzati”.
Alison Gopnik, docente di
psicologia e filosofia presso l'Università di Berkeley in
California ci spiega che, crescendo, le parti prefrontali del nostro cervello,
deputate alla progettazione, mettere a fuoco e necessarie per il processo
decisionale, prendono il sopravvento rendendo il nostro pensiero sempre più
inquadrato, impedendoci di sognare e immaginare diverse possibilità oltre
quelle incastonate nelle regole.
Gli adulti non
sanno sognare. Ci voleva la prof.ssa Gopnik per scoprire l’acqua calda?
Sentite che cosa ha scoperto Darya Zabelina, neuroscienziato
cognitivo presso l'Università Boulder in Colorado: alcuni studenti
universitari a cui è stato chiesto di immaginare di avere 7 anni dimostrarono
molto più inventiva a test standard di pensiero creativo di quelli ai quali era
stato chiesto di restare nella loro mentalità di adulti.
Quando viene chiesto
di descrivere come trascorrere un giorno di riposo, quest'ultimo gruppo elencò
i lavori di lavanderia, lo shopping o riposare.
L’altro gruppo,
invece, espresse il desiderio di andar a far visita alla nonna, giocare
con gli amici o trovare il cono gelato “più
grandissimo” che esiste.
Ecco qual è il punto.
Gli adulti vivono
di password, di caselle da riempire come efficienza, utile, profitto,
risultati, target, fatturato. I bambini hanno un
unico target: fare ciò che piace.
Nel 1940 Jennifer, una
bambina di 3 anni fece una delle tante domandine banali al papà: chiese perché
non poteva vedere subito la fotografia che aveva appena scattato. Suo padre, il
fisico Edwin Land, ci pensò su a lungo. E quella domandina
banale lo portò ad inventare la fotocamera Polaroid.
Semplice no? Fu importante la
genialità di Edwin Land, ma ci volle la scintilla di una bimba di 3 anni per
arrivare al risultato.
L’austero filosofo Friedrich
Wilhelm Nietzsche disse «La maturità di una persona consiste
nell’aver trovato di nuovo la serietà che aveva da bambino, quando giocava»
ed il grande Platone affermava che «si può scoprire di più su
una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione». Ma allora cos’è il
tempo?
Lascio rispondere ad Alice (nel paese delle
meraviglie): «Per quanto tempo è per sempre?» Bianconiglio rispose: «A volte, solo un secondo».