venerdì 12 gennaio 2018

MERCI BEAUCOUP, CATHERINE!

Qualche settimana fa, quando scoppiò la “bomba Weinstein” mi domandai se a Hollywood avessero scoperto l’acqua calda. Tutto ad un botto, era tutta una cascata di stars dalle nuvole e tutti scoprirono che il co-fondatore della casa di produzione Miramax, era un (p)orco,
Che scoperta: questo marciume è ciò accade in tutti gli ambiti artistici come il cinema, la musica e la moda. «Do ut des» è il paradigma.
E ammettiamo che spesso accade anche –con le dovute proporzioni!– anche in un normalissimo ufficio…
E sia ben chiaro che non lo sto giustificando. Tutt’altro…
Tutti sapevano dei suoi comportamenti aggressivi ed arroganti ma era una gallina dalle uova d’oro: un film prodotto da lui aveva già un Golden Globe (e forse un Oscar!) in mano ma tutti hanno deciso di tacere per circa trenta anni.
Particolarmente interessante il silenzio sulla vicenda di una “pasionaria” dei diritti femminili come Meryl Streep (sempre pronta a fare in ogni occasione utile aspre intemerate al presidente Donald Trump additato come “sessista”). La stessa che durante la cerimonia dei Golden Globe nel 2012 definì Weinstein «un dio», salvo poi parlare ora di un «disgustoso ed imperdonabile abuso di potere»…
Colsi l’occasione per far notare che ormai ogni avance è scambiata per molestia sessuale: un baciamano, un gesto di cortesia, un mazzo di fiori, un caffè offerto al bar, un complimento corre il rischio di essere etichettato come un disgustoso tentativo di avance. E io invece sottolineai che la galanteria non è mai avance. (http://entelechia4ever.blogspot.it/2017/11/la-galanteria-non-e-mai-unavance.html)
Poi si è aggiunta, buon ultima,  la anchor-woman più famosa degli USA, Oprah Winfrey  per cavalcare la tigre e candidarsi alla Casa Bianca, sempre appoggiandosi all'argomento del giorno. Peccato che -quasi in tempo reale- qualcuno si ricordò di una foto in cui la giornalista osannava e coccolava il produttore.
In mezzo a tante oche starnazzanti, finalmente ora prende la parola una grande attrice e una grande donna, Catherine Deneuve che si rifiuta di seguire il mainstream di facciata e, con una lettera aperta pubblicata su «Le Monde» insieme ad un altro centinaio di donne, si ribella contro il "nuovo puritanesimo" imperante.
«Lo stupro è un crimine –afferma la star francese–  ma tentare di sedurre qualcuno, anche in maniera insistente o maldestra, non è un reato, né la galanteria è un’aggressione del maschio».
Merci, Catherine. Merci beaucoup.
Perché dobbiamo sempre pesare col bilancino le parole ed i nostri gesti per paura di essere fraintesi?
Quella stessa paura che, pian piano, si è insinuata in tutti noi uomini come un veleno di Mitridate, inibendo i nostri gesti galanti per il timore che possano essere interpretati come una molestia "in nuce", quella paura di apparire stalker, quella paura di essere additati come molestatori temendo di finire sui giornali , quella paura ci sta trasformando in cyborg glaciali incapaci di manifestare sentimenti.
Gli uomini hanno paura di corteggiare le donne e le donne non sono più abituate ad essere corteggiate.
Io dico NO! Un “NO” stentoreo.
«Difendiamo la libertà di importunarci» conclude il suo appello la Deneuve ed io vorrei rivolgere un appello alle donne: riscoprite il piacere di essere donne e di essere corteggiate, non toglieteci il gusto di un gesto galante.
Siamo uomini, non cyborg…

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