giovedì 31 agosto 2017

20 anni senza una dolcissima donna

Lady Diana Frances Spencer, famosa soprattutto come “Lady Diana”, è morta vent’anni fa, a 36 anni, la notte tra il 30 e il 31 agosto del 1997. 
Da sottolineare che titolo “lady” lo ereditò dalla sua famiglia di origine, non dal matrimonio reale…
 È innegabilmente una delle donne che ha lasciato il segno indelebile nella seconda metà del ‘900.


Dietro l’immagine patinata che i media hanno voluto offrire c’è solo l’immagine di una donna fragile, delicata, infelice, anticonformista (per quel che poteva permettersi). 
Una donna molto amata dal popolo del Regno Unito, che sentì subito a pelle che per la prima volta nella “Royal Family” qualcuno mostrava sensibilità ed umanità.
«La principessa del popolo», la chiamarono e la chiamano ancora gli inglesi adottando la fortunata definizione di Tony Blair.


La notte tra il 30 ed il 31 agosto, era con Dodi Al-Fayed, quella tragica notte i due partirono in auto dall’Hotel Ritz in Place Vendôme e per sfuggire ai giornalisti e ai fotografi che li aspettavano poco dopo mezzanotte nel tunnel dell’Alma a Parigi l’autista perse il controllo della Mercedes che sbandò e si schiantò contro un pilastro.  
Dodi Al-Fayed e l’autista morirono sul colpo. 
La guardia del corpo, seduta sul sedile anteriore, rimase gravemente ferita. 
Lady Diana, ancora viva, venne soccorsa e poi trasportata in ambulanza all’ospedale Pitié-Salpêtrière, dove arrivò poco dopo le 2 di notte.
Aveva gravi lesioni interne e venne dichiarata morta due ore più tardi.
Per le strade di Londra parteciparono circa 3 milioni di persone.
Durante la cerimonia Elton John cantò una versione di «Candle in the Wind».
Come disse il fratello di Diana era «una donna dalla nobiltà innata, che andava oltre le classi sociali», e che negli ultimi anni aveva «dimostrato di non aver bisogno di un titolo reale per continuare a generare il suo particolare tipo di magia».
Una donna davvero speciale che con la sua immagine, dopo il divorzio, aiutò i bambini poveri dell'Africa e fu accanto a personalità come Nelson Mandela, il XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso, e la santa Madre Teresa di Calcutta con la quale strinse una fortissima amicizia.
A chi storceva il naso per la sua amicizia con quella donna così diversa da lei, contesa dalle copertine delle riviste di gossip, la religiosa replicava: «Non sto accogliendo una principessa, ma una giovane in difficoltà, ansiosa di fare opere di bene e rinforzare la propria fede».
Per uno strano scherzo del destino moriranno a 5 giorni di distanza.
La sua grandezza era proprio quella di mettere tutti a proprio agio. In occasione del suo genetliaco, il 1 Luglio, mi piaceva farLe pervenire i miei auguri e Lei, puntualmente, mi faceva rispondere con la sua carta intestata (non quella ufficiale, ma quella personale!)... 


ecco perché la sua bellezza e la sua classe rimarranno sempre a imperitura memoria. 

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