venerdì 21 aprile 2017

OGGI ROMA COMPIE 2770 ANNI. AUGURI, ROMA!

21 Aprile 2017: Oggi è il 2770° compleanno di della città di ROMA, "Caput Mundi", la città eterna!
Secondo una leggenda il 21 aprile del 753 a.C. Romolo fondò la città di Roma.
Romolo, discendente dalla stirpe reale di Alba Longa, a sua volta discendeva da Silvio, figlio di Lavinia e di Enea, l’eroe troiano giunto nel Lazio dopo la caduta di Troia.
Romolo voleva chiamarla ROMA ed edificarla sul Palatino, mentre Remo la vuole battezzare Remora e fondarla sull'Aventino.
Lo storico Tito Livio ci riferisce le due più accreditate versioni dei fatti: «Siccome erano gemelli e il rispetto per la primogenitura non poteva funzionare come criterio elettivo, toccava agli dei che proteggevano quei luoghi indicare, attraverso gli aruspici, chi  scegliere per dare il nome alla nuova città e chi vi dovesse regnare dopo la fondazione.
Così, per interpretare i segni augurali, Romolo scelse il Palatino e Remo l'Aventino.
Remo apparvero sei avvoltoi.
Romolo però ne erano apparsi il doppio.
Quando ormai il presagio era stato annunciato, i rispettivi gruppi avevano proclamato re l'uno e l'altro contemporaneamente.
Gli uni sostenevano di aver diritto al potere in base alla priorità nel tempo, gli altri in base al numero degli uccelli visti.
Ne nacque una discussione e dal rabbioso scontro a parole si passò al sangue: Remo, colpito nella mischia, cadde a terra.

È più nota però la versione secondo la quale Remo, per prendere in giro il fratello, avrebbe scavalcato le mura appena erette [più probabilmente il pomerium, il cosiddetto solco sacro] e quindi Romolo, al colmo dell'ira, l'avrebbe ammazzato aggiungendo queste parole di sfida: «Così, d'ora in poi, possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura».
In questo modo Romolo s'impossessò da solo del potere e la città appena fondata prese il nome del suo fondatore.

La cristianità raffrontò questo episodio con quello biblico di Caino ed Abele, come pure nei gemelli abbandonati alla corrente del fiume Tevere in un cestello di vimini, si compara l’episodio di Mosè, il legislatore del popolo d’Israele con la lupa capitolina...

La data pare sia stata fissata dallo storico latino Varrone, sulla base dei calcoli effettuati dall'astrologo Lucio Taruzio, ma è più leggendaria che storica perché risulta accertato che, prima che Romolo tracciasse il famoso solco entro cui far nascere la città di Roma, alle pendici del Campidoglio già esistesse un agglomerato associativo che copriva tutta l’area sacra di Sant’Omobono, nei pressi del Foro Boario, che risaliva al XIII° secolo prima di Cristo.

Che Roma sia nata nel 753 a.C. o prima, poco importa, perché la celebrazione del 21 aprile, nell'antichità, era una grande festa chiamata "Palilia" in onore della Dea Pale, un’antica divinità romana della pastorizia, considerata di solito femminile, talvolta maschile, connessa con la sacralità del Colle Palatino.
I moderni studi storici e archeologici, che si basano sia su queste ed altre fonti scritte, sia sugli oggetti e i resti di costruzioni rinvenuti in vari momenti negli scavi, tentano di ricostruire la realtà storica che sta dietro al racconto mitico, nel quale man mano si sono andati riconoscendo alcuni elementi di verità.

Son passati 2770 anni, ma tante cose son passate.
Vedendo come sia cambiata Roma, non resta che citare una splendida canzone che amaramente la definiva:
" Greta Garbo di vanità 
Tu con il cuore nel fango 
L'oro e l'argento, le sale da tè 
Paese che non ha più campanelli"

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