Abbiamo visto che il «bianco
è purezza» ma non si può dire (citofonare NIVEA!).
Ma il colore è la
percezione che avvertono i nostri occhi della luce riflessa dall’oggetto che
stiamo osservando.
Esistono due grandi categorie di colori: primari (il Rosso, il Verde e il Blu) e secondari che si ottengono mescolando tali colori tra loro.
Mescolando
tutti i colori …si ottiene il Bianco.
Lo so che questo forse lo sapete, ma io ve lo dico.
Il blog è mio e lo gestisco io. (cit)
Ma il
linguaggio dei colori non è universale, esistono delle regole!
Ogni cultura
ha attribuito loro dei ruoli che vanno tenuti conto per fare in modo che i messaggi siano comprensibili rispettando le connotazioni in uso in una precisa cultura
che spesso si basano su valori psicologici e su una simbologia legata,
il più delle volte, alla tradizione.
Ad esempio dopo un attento studio
sociologico si è appurato che tra gli utenti statunitensi:
- per una comunicazione destinata agli
uomini sarebbero più adatti i colori arancio e rosso;
- mentre il blu e il verde sarebbero più
compatibili nei messaggi indirizzati alle donne.
- Una scatola piena di sostanze
sgradevoli, i bambini la “percepiscono” rossa, per gli uomini è gialla e le
donne la “vedono” verde.
Questi sono solamente due esempi che
dimostrare che la percezione dei colori non varia solo con la nazionalità o la
cultura, ma anche con l’età anagrafica o il sesso.
È facile quindi capire la massima
importanza che hanno queste risposte al momento di stabilire il colore di un prodotto,
il suo brand e il packaging.
Quindi, il significato dei colori
non è univoco, ma comunque è possibile ritrovare delle costanti che sono
menzionate sia dai tecnici che dai poeti.
· NERO: è un colore con una capacità suggestiva elevata. È un “non colore”
privo di luce, è l’unico colore che permette, impiegato con il bianco, di
definire una scena sia fotografica che cinematografica. Per il suo impiego in momenti
di lutto, suscita timore, ed è legato
a qualcosa che finisce, ma è considerato tra i colori con una
maggiore carica sensuale. È
il colore del buio e dell’angoscia ma come il bianco può stare dovunque.
Capita spesso di vederli impiegati in ruoli alternativi: in alcune culture il
bianco è impiegato nelle situazioni di lutto.
Colore della morte e della disperazione,
soprattutto se è opaco. Spazio di vita impossibile, il nero esprime un silenzio
desolato, deserto, privo di avvenire. Rimanda
all’immobilità ed alla irrequietezza. È tra i colori impiegati
dagli strumenti di scrittura ed è usato per dare massima evidenza. È innegabile
che il nero esprima eleganza, nobiltà e
distinzione.
· BIANCO: ecco un altro «non colore», cioè, un colore che inibisce sia gli
impulsi aggressivi che sessuali che non trovano sfogo attraverso la sua
presenza. Ma non è semplicemente un colore neutro, blando, passivo. Con le sue numerose
sfumature, permette di veicolare dei significati di splendore e o d’illuminazione.
È il colore della luna, degli angeli, della veste del papa, della neve.
Il colore della luna.
Il bianco inoltre rappresenta la purezza (ma per piacere non fatelo sapere in
giro!), e infatti lo ritroviamo nell’abito nuziale o quello della prima
comunione e non tralasciamo la bandiera con la richiesta di tregua attraverso la
resa.
Il bianco è tanto più luminoso
quanto più estese sono le superfici che ricopre. Il bianco esprime un silenzio assoluto, velato di
ottimismo. Il bianco, unito al blu, trasmette i concetti di igiene,
di asetticità, di azione rinfrescante
BLU: è definito un colore freddo, dal suo accostamento risaltano molto bene
tutti gli altri colori. Ha una componente elegante e seduttiva e rimanda ad una sensazione aristocratica
ed elitaria.
Si definisce “blu” il sangue che scorre nelle vene dei rappresentanti della
nobiltà.
È un colore impegnativo nella
comunicazione creativa perché può “rubare” attenzione al messaggio.
La ricerca del blu indica tranquillità emotiva, un bisogno di distacco dove non
è ancora ben definita la nuova tappa.
È il colore più efficace per restituire la calma all’organismo; il blu crea
un’atmosfera favorevole alla
distensione, allo sviluppo della vita spirituale.
È il colore del manto della Madonna, quindi evoca purezza e femminilità.
AZZURRO: richiama una dimensione ambivalente poiché si riferisce sia ad una
condizione di pace che ad una carica di energia dettata dal contatto con la
purezza, cioè con l’infinito.
È un colore che rimanda a degli elementi naturali fondamentali come il cielo e
l’acqua e quindi denota anche
qualità fondamentali dell’essere umano quali la bontà e la delicatezza d’animo.
Secondo lo psicologo Jung, il colore del cielo e della vita dello spirito corrisponde
al mondo del pensiero. Molti non sanno
che inizialmente era il colore dei bimbe, in quanto un blu (colore del manto
della Madonna, quindi femminile per eccellenza) più attenuto.
·
VERDE: è un colore che precede le emozioni, quasi le ridimensiona. Rappresenta la
natura e la semplicità dell’abito che è stato dato alla terra per gli ospiti. Le
foglie degli alberi, dei prati come il colore dell’acqua del mare. Ciclicamente
viene restituito dal tempo che passa e rappresenta la ciclicità. Ma anche
l’autodistruzione, la Natura che si ribella e va fuori controllo (come gli
gnomi, gli elfi, i folletti irlandesi. Il colore della speranza ma anche
dell’invidia.
Ha anche un vago accenno umoristico che ha permesso di utilizzarlo per definire
una situazione economica priva di risorse. È il colore della quiete che contribuisce a creare le condizioni di distensione e
di riposo, colore immobile ma vivo. Con diverse nuances può riflettere una situazione attiva,
soleggiata, simbolo di una vita nuova, oppure carica di serietà che rimanda
alla riflessione.
·
GIALLO: è il colore della vivacità
e luminosità. È il colore del sole, dell’oro, della sabbia (e quindi del
deserto), del leone. Rappresenta l’entusiasmo
e l’ottimismo e conseguentemente una situazione di vuoto interiore e di
illusione implica una certa riluttanza al suo impiego. Alcune volte è percepito
come frivolo e sbarazzino. È molto impiegato per articoli per bambini e per
articoli da cucina rimandando quindi all’intimità del desinare e alla
freschezza dei prodotti della terra.
Colore della luce, dell’allegria, della giovinezza, il giallo crea un’atmosfera stimolante che rivitalizza, autentico
rimedio contro la tristezza.
·
ARANCIONE: nasce dall’unione del giallo e del rosso e simboleggia la speranza di
essere capaci di crescere (giallo = sole), dà il nome al frutto tipico di
regioni molto assolate.
Ha un potere stimolante unito ad
una visibilità eccezionale. Questo colore attira i timidi e gli indecisi
perché è in grado di esprimere una notevole energia, accompagnata da
generosità.
·
ROSSO: questo colore indica la volontà
di vincere, la rivoluzione innovativa, la sessualità che sa di essere
provocatoria.
È una bandiera dell’ardire, della passione senza controllo, ma anche del
divieto e del pericolo. È il colore del fuoco, del sangue: ciò che è distruttivo
e vitale. Paradossalmente, è il colore dei tramonti quindi del concludere per
ricominciare.
Rappresenta il potere e la passione ma
anche l’irrequietezza della timidezza infatti ne è uno dei segnali. Nell’antichità
la sua produzione era molto costosa, ed è stato associato al potere (toga
dell’impero romano, toga dei magistrati) o spirituale (veste del cardinale). È
associato alla forza, all’entusiasmo e alla
gioia di vivere.
·ROSA: è il colore della delicatezza. Il messaggio che trasmette questo
colore è un messaggio che riguarda
i sentimenti fondamentali, dalla bontà all’amicizia, che proprio
richiedono la misura di poter esistere e il rispetto per evitare di morire.
È il colore delle guance dei neonati ma richiama l’identità femminile, e per
questo associabile proprio ai valori d’amore che sottende la vita.
Molti non
sanno che inizialmente era il colore dei bimbi, (non delle bimbe!) in quanto
rosso (colore del valore guerriero) più attenuto.
· VIOLA: può oscillare tra la freddezza quando è scuro ed il calore quando è chiaro.
Si accompagna alla solennità, richiama
i momenti di malinconia e di tristezza, (non per nulla ha dato il nome
ad un fiore simbolo della malinconia del ricordo. È composto dal rosso e dal
blu. Sarà poi un caso che il primo rappresenti da passione della carne e il
secondo sia il colore del cielo: infatti crea un ossimoro cromatico.
Si porta appresso la “nomea” di colore portajella,
retaggio dell’ambito teatrale quando, nell’800, i teatri venivano coperti da un
telone viola durante la Quaresima e non si poteva mettere in scena alcuna
rappresentazione. Pertanto in quei 40 giorni, gli attori non erano in grado di
lavorare. Adesso quest’usanza non è più
applicata ma …resta la famigerata e inquietante nomea.
Colore del mistero, dell’utopia, del misticismo.
· MARRONE: è il colore di un elemento apprezzato ed importante come il legno, ma
il marrone è il meno popolare dei colori.
Forse perché cromaticamente è un oscurarsi del rosso, quindi una forza che non
è stata sufficiente per ottenere un risultato. Quasi mai impiegato per le
automobili, si prende una rivincita con le scarpe per le quali è uno dei pochi
colori impiegati.
È il colore del realismo, della
materialità, con riferimento alla terra. Indicano compattezza,
solidità ed utilità; è il simbolo
di una vita quotidiana semplice, robusta, attiva ed in buona salute.
· GRIGIO: un altro colore poco utilizzato. Ha una valenza sterile e fredda, infatti
ha un largo impiego per trasmettere un senso diplomazia, nel senso della
capacità di evitare un coinvolgimento definito. È un colore freddo e razionale ma
attivo. L’aggettivo
“grigio” e il suo sostantivo “grigiore” non gli fanno proprio una bella propaganda,
ma gli viene riconosciuto il fascino
della determinazione quieta, non nutre ma conserva, non stimola ma accompagna.
È il colore del dubbio e dell’atonia.
Il grigio chiaro rappresenta la monotonia,
spavento, vecchiaia, la morte che si avvicina. Il grigio scuro: monotonia più malinconica.