«Abbi rispetto di ********!!!» (alzi la mano chi di voi lettori, non ha sentito mai questa frase, con l’indice alzato d’ordinanza, e al posto degli asterischi, aggiunga a propria discrezione la mamma, il papà, i nonni, la maestra o gli zii!).
Per decenni abbiamo sempre sentito parlare di rispetto.
Ci viene inculcato fin da bambini, ma in verità nessuno ha mai rispettato nessuno,
segno che serve a ben poco e ognuno rispetta solo quello che può.
Per una sorta di nemesi culturale poi, sono proprio
gli insofferenti (da pargoli) al rispetto, che esigono poi – raggiunta una
posizione di padre, madre, capufficio! – a imporlo agli altri.
La retorica. Ecco come spiegare tutto.
Piaggeria.
Demagogia.
Retorica.
Prendiamo il rispetto per le religioni, (non per la
religione!) che però –per coerenza– sarebbero tenute, anche a rispettarsi
fra di loro, visto che per una Gesù Cristo è il figlio di Dio e il Messia, per
l’altra un profeta qualsiasi, per l’altra ancora non rappresenta nessuno,
perché loro puntano solo al Nirvana, e per far questo non hanno bisogno di
intermediari!
Poi guai a cambiare una sola virgola della
Costituzione, perché grava su tutti i cittadini Italiani come una scimitarra il
rispetto per le istituzioni. E passi se
questo poi però confligga con il rispetto della maggioranza parlamentare, che
confligge a sua volta con il rispetto della minoranza parlamentare.
Poi si arriva alle minoranze umane in generale, al
rispetto per il lavoratori, ma anche il rispetto per i datori di lavoro, e –last
but not least- il rispetto per il lavoro stesso.
Esiste poi il rispetto per i possessori di animali,
che contrasta però con un altro rispetto, quello per i clienti dei locali che gradirebbero
di mangiare affianco ad un pastore tedesco scodinzolante…o ringhiante?
E i mangiatori di carne rispettano i vegetariani? (e
sono poi rispettati dagli stessi amanti delle insalatine?). Essi parlano del rispetto della natura, rispettano
i panda, il gabbiano corso, la tigre albina e poi? Le zanzare, che tormentano
le nostre notti con le loro vuvuzelas in miniatura, come sono considerate? Un moscerino che ha ben sedicimila geni, mi pare debba
pretendere questo rispetto. Altrimenti avremo un razzismo di specie, una mancanza
di rispetto biologica.
C’è il rispetto per gli extracomunitari. Ma poi c’è il
sempre più grave problema dei quartieri dormitori e dei campi-rom.
C’è il rispetto per i writer che impreziosiscono i muri grigi delle periferie urbane e anche
il rispetto per i muri bianchi, e di chi persa che quei disegni siano
scarabocchi.
Non puoi più dire neppure a una ragazza che dal punto
di vista estetico è eccezionale perché così facendo stai mancando di rispetto
alle racchie. In questo gli islamici sono molto avanti: hanno inventato il
burqa! (sotto la palandrana può nascondersi una
modella-svedese-bionda-alta-occhi-verdi oppure la versione antropizzata di un
comò e nessuno se ne accorgerebbe!)
E per quanto riguarda l’infibulazione possiamo parlare
di rispetto delle religioni? O di rispetto dei popoli e delle tradizioni
popolari?
Non si finisce più.
Il rispetto per l’infanzia. Benissimo…. Ma da quale
momento? Fin da quando è ancora un embrione?
Il rispetto per gli anziani? Fantastico! Purché se ne stiano
in una casa di riposo.
Il rispetto per i malati? Ineccepibile! ...anche per
quelli che vogliamo sopprimere con l’eutanasia?
Il
mondo è infestato dal rispetto!
Anche
il rispetto per i caduti. Ma dipende dalla parte in cui sei caduto! E ogni 25
aprile lo scopriamo!
Quando
stai per morire raggiunto da una schippettata, fermati a pensare, e decidi di
cadere solo dalla parte “politically
correct”.
Perfino
il conte Giacomo Leopardi scriveva che «se uno conoscesse i propri lettori uno a uno non scriverebbe più», ma lo scriveva
nello Zibaldone, sapendo che sarebbe uscito postumo.
Quindi anche Leopardi
provava rispetto… per i suoi lettori.