È ricco di questi aneddoti uno più bello dell’altro!
Questo mi è piaciuto e mi ha commosso più degli altri e ve lo
voglio proporre in questo blog!
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Un giorno uno studente andò dal suo professore per esprimere il suo stato
angosciato e triste:
«Mi sento una nullità, non ho la forza di reagire. Tutti mi dicono
che sono un buono a nulla, che non faccio niente di bene, che sono un perfetto idiota.
Come posso migliorare? La prego mi aiuti! Che cosa posso fare perché mi stìmino
un po’ di più?»
Il professore non gli presto tanta attenzione e, mentre
compilava un registro, senza neppure
alzare lo sguardo, gli rispose: «Mi spiace, caro ragazzo, ma ora non posso aiutarti! Devo prima
risolvere un mio problema ben più importante e grave del tuo che mi perseguita
da tempo. Poi, se avrò tempo, forse, potrò anche pensare al tuo problema!»
Si fermò, fece una pausa e sollevò lo sguardo e disse: «Se tu mi aiuti, forse posso
risolvere il mio problema più rapidamente e quindi potrò aiutarti a risolvere
il tuo...»
«Ma certo, professore!» balbettò il giovane, e ancora una
volta si sentì mortificato di non essere capace di soddisfare ciò che gli stava
per esser chiesto, sebbene ancora non sapesse di che si trattava!
Il professore si sfilò un anello dal mignolo e lo diede al
ragazzo: «Va’, corri al mercato. Devi vendere questo anello perché devo saldare
un debito. Occorre ricavarne il più possibile. Ma non accettare meno di una
moneta d’oro. Va e torna con la moneta al più presto!»
Il giovane prese l’anello e partì.
Appena giunto al mercato cominciò ad offrire l’anello ai
mercanti. Essi lo guardavano con grande interesse, ma quando il giovane diceva
quanto chiedeva per l’anello, scoppiavano in una risata grassa e denigratoria.
Quando il giovane menzionava la moneta d’oro, altri se ne
andavano –sprezzantemente- senza nepure guardarlo.
Però incontrò un vecchietto che fu più gentile da spiegargli che una
moneta d’oro era davvero troppo per quell’anello.
Altri tentavano di venire incontro al giovane, arrivando ad
offrirgli una moneta d’argento e una coppa di rame, ma il giovane doveva attenersi
alle istruzioni del professore di non accettare meno di una moneta d’oro e
rifiutava quindi ogni altra offerta.
Abbattuto dal fallimento di quella sua missione, il ragazzo si
rendeva conto di essere davvero un fallito, e ovviamente, l’eventuale aiuto
promesso dal professore, era in fortissimo pericolo.
Salì a cavallo e tornò indietro.
Si disperava e rimpiangeva di non esser riuscito ad avere una
moneta d’oro. Avrebbe voluto possedere una moneta d’oro per poter comprare egli
stesso l’anello in modo da liberare dalle preoccupazioni il suo professore e
poter così ricevere i suoi consigli. Ma non l’aveva!
Giunto in casa del professore disse: «Mi spiace tanto, mi spiace davvero, ma
è stato davvero impossibile ottenere quello che mi ha chiesto. Forse potrei
ottenere due o tre monete d’argento!! Tutti mi dicono che il suo valore è di molto
inferiore e molti mi hanno riso dietro… ma, se mi permette professore, io credo
che non si dovrebbe ingannare nessuno sul valore dell’anello, non le pare?»
«È molto importante ciò che dici, giovanotto!!» rispose sorridendo il professore.
«Quindi è bene sapere il valore esatto dell’anello prima di venderlo.
Esci, vai dal gioielliere. Chiedigli il vero valore dell’anello
e a quanto lo si può vendere.
Ma non venderlo. Chiedi solo quanto è il suo valore.
E poi riportalo qui».
Il giovane andò dal gioielliere e gli chiese di valutare
l’anello.
Il gioielliere esaminò attentamente l’anello con una lente, lo
pesò e poi disse: «Di’ al tuo professore che questo è un anello antico davvero prezioso. È
un peccato che abbia urgenza di venderlo! In un altro momento forse sarei potuto
arrivare ad offrire fino a 70 monete d’oro, ma se vuole venderlo subito
non posso dargli più di 58 monete d’oro!!»
«C I N Q U A N T O T T O MONETE D’ORO?»
sillabò il giovane!
«Sì!» rispose il gioielliere, «se ha urgenza di vendere non una di
più!!»
Il giovane corse emozionato a casa del professore per raccontare
tutto quello che era successo.
«Siediti» disse il professore e dopo aver
ascoltato tutto il racconto, parlò con calma: «Vedi, tu sei proprio come questo anello, un
gioiello prezioso, raro e unico che può essere valutato soltanto da un gioielliere
esperto. La gente è spesso superficiale nei
giudizi!
Pensavi forse che chiunque fosse in grado di scoprire il vero
valore di un anello prezioso?»
Così dicendo, si rimise l’anello al dito.
«Tutti noi siamo come quel gioiello.
Preziosi, rari e unici, giriamo per
tutti i mercati della vita, affidandoci al giudizio di persone inesperte. Ma solo uno specialista sa
il vero valore di una cosa!
Il grande “gioielliere” che conosce
il tuo vero valore è solo Nostro Signore!!
Lui ci ha comprati a prezzo del suo sangue
ed Egli ci ama come la pupilla dell’occhio Suo e da parte nostra, abbiamo solo
il dovere di non buttare al vento la nostra vita, affidandoci a valutazioni di
persone inesperte!!»