Il caso Harvey
Weinstein (a livello internazionale) e Fausto Brizzi (in Italia) hanno rotto l’ennesimo vaso di Pandora che assomiglia più ad un segreto di Pulcinella
planetario.
Quasi tutti sapevano o intuivano, molti tacevano e ora tutti si
esibiscono ora nel loro “WOW!” di stupore.
Ma non vorrei unirmi al coro di coloro che vogliono dire la loro opinione. No, io vorrei
spostare l’attenzione ai risvolti che questo polverone sta avendo nella vita di tutti
giorni di noi, N.I.P. (not important people) poveri mortali.
Si sa che i
nostri sensi influenzano il nostro comportamento, ecco che guardando un film “horror”
sentiremo scricchiolii attorno a noi; certe notizie provocano un effetto di
sensibilizzazione e dopo un’inchiesta vista in TV sull’uso di “fipronil”
eviteremo di acquistare -per un po’ di tempo- le uova.
Allo stesso modo, ecco che in seguito a tali notizie sulle molestie, ogni nostro atto di cortesia potrà essere giudicato molestia.
Allo stesso modo, ecco che in seguito a tali notizie sulle molestie, ogni nostro atto di cortesia potrà essere giudicato molestia.
E non parlo
di casi di “ex” femministe d’antan che rifiutano che le si apra la portiera
della macchina perché “so aprirla da sola”. E, credetemi, mi è capitato più di
una volta ed è imbarazzante!
Mi riferisco
a qualsiasi atto di galanteria che da oggi in poi verrà visto come prodromico ad
una molestia che a sua volta sarà un apripista per un atto di violenza.
Non potremo
più fare un complimento, perché anche questo potrà essere travisato.
«Ma ci stai provando con me?» È
questa la domanda (seguita talvolta da un
ceffone ben assestato) che può balenare in testa ad una donna
di fronte a uomini particolarmente cortesi e gentili.
«Stamattina sei più
luminosa del solito», «Oggi ti vedo particolarmente in forma» sono frasi
pericolose.
Uno studio dell’Università del Kansas ha rilevato che
solo il 28% dei partecipanti ha saputo distinguere un tentativo di
flirt da un comportamento cordiale e premuroso.
Tutto ciò è di uno squallore imbarazzante!
Non bisogna sorridere spesso, mai insistere per accompagnarla sotto casa, anche se abitasse in un luogo malfamato...
Non bisogna sorridere spesso, mai insistere per accompagnarla sotto casa, anche se abitasse in un luogo malfamato...
E guai a
dire ad una mamma “Ma che bel bambino! È suo figlio?” scatterebbe ipso istante la denuncia
per pedofilìa.
E non
parliamo poi se i figli sono ragazzi adolescenti…
Per paradosso, poi, le donne sono le prime che –sospirando–
ammettono «Non ci sono più gli uomini
di una volta» salvo poi sbavare e buttarsi fra le braccia dell'uomo macho "che non deve chiedere mai”…
Ci stanno
vietando gli atti di galanteria, quei normali complimenti che rendono la vita
più umana e meno glaciale come le convenzioni sociali vorrebbero ci uniformassimo.
Lo ammetto,
a me piace un modo di esprimermi “aulico”, adoro il “bonton” e i gesti galanti.
Cedo sempre il passo alle signore (a meno che non entri in un locale pubblico,
dove è l’uomo che deve entrare per primo!), faccio un accenno di baciamano alle
mie amiche, mi levo il cappellino in un luogo al chiuso e davanti alle signore.
Che squallore vedere un giovanottone seduto bel bello comodo sul tram, con le cuffie
nelle orecchie (ad alto volume), il chewing-gum in bocca, lo sguardo sul
tablet incurante della signora anziana con il bastone o della
giovane donna in stato interessante.
Poi ci sono quelle donne che, davanti ad un gesto cortese ti
squadrano perché attribuiscono un secondo fine a quel gesto.
Dopo queste storiacce di molestie (vere o presunte, visto che
talvolta si scambia per “molestia” una frase azzardata durante un provino!) molti
di questi comportamenti saranno pericolosi.
Un baciamano,
un gesto di cortesia, un mazzo di fiori, un caffè offerto al bar, un complimento verrà etichettato come un tentativo di
avance.
Ecco qual è
il rovescio di tali inchieste: renderci ancora più insensibili di quelli che siamo.
Concludendo vorrei rivolgere un appello alle donne:
educate i
vostri figli a essere dei veri
uomini e a usare la
cavalleria, (innanzittutto con voi).
Insegnate loro il rispetto per le donne, non accettate le maleducazioni dei vostri
figli con la scusa che “sono ragazzi” e che sono i vostri figli.
Diventeranno
uomini, meglio per tutti che sappiano che cos’è la cavalleria.
E –aggiungo–
insegnate alle vostre figlie a rispettare se stesse e ad apprezzare la cavalleria in modo che sappiano evitare
gli approcci cafoni e troppo diretti.
Ben vengano
le inchieste, quelle svolte dalle procure, ma non toglieteci il gusto di un
gesto galante.
Siamo uomini,
non cyborg.
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