Lady Diana Frances Spencer, famosa soprattutto come
“Lady Diana”, è morta vent’anni fa, a 36 anni, la notte tra il 30 e il 31
agosto del 1997.
Da sottolineare che titolo “lady” lo ereditò dalla sua
famiglia di origine, non dal matrimonio reale…
È innegabilmente una delle donne che ha lasciato il
segno indelebile nella seconda metà del ‘900.
Dietro l’immagine patinata che i media hanno voluto
offrire c’è solo l’immagine di una donna fragile, delicata, infelice,
anticonformista (per quel che poteva permettersi).
Una donna molto amata dal
popolo del Regno Unito, che sentì subito a pelle che per la prima volta
nella “Royal Family” qualcuno mostrava sensibilità ed umanità.
«La principessa del popolo», la chiamarono e la chiamano ancora gli inglesi
adottando la fortunata definizione di Tony Blair.
La
notte tra il 30 ed il 31 agosto, era con Dodi Al-Fayed, quella tragica notte i due partirono in auto dall’Hotel Ritz in Place Vendôme e per sfuggire ai
giornalisti e ai fotografi che li aspettavano poco dopo mezzanotte nel tunnel
dell’Alma a Parigi l’autista perse il controllo della Mercedes che sbandò e si
schiantò contro un pilastro.
Dodi
Al-Fayed e l’autista morirono sul colpo.
La guardia del corpo, seduta sul
sedile anteriore, rimase gravemente ferita.
Lady Diana, ancora viva, venne
soccorsa e poi trasportata in ambulanza all’ospedale Pitié-Salpêtrière, dove
arrivò poco dopo le 2 di notte.
Aveva
gravi lesioni interne e venne dichiarata morta due ore più tardi.
Per
le strade di Londra parteciparono circa 3 milioni di persone.
Come disse il fratello di Diana era «una donna dalla nobiltà innata, che andava oltre le classi sociali», e che
negli ultimi anni aveva «dimostrato di non aver bisogno di un titolo reale per
continuare a generare il suo particolare tipo di magia».
Una
donna davvero speciale che con la sua immagine,
dopo il divorzio, aiutò i bambini poveri dell'Africa e fu accanto a personalità
come Nelson Mandela, il XIV Dalai
Lama Tenzin Gyatso, e la santa Madre Teresa di Calcutta con la quale strinse una fortissima amicizia.
A
chi storceva il naso per la sua amicizia con quella donna così diversa da
lei, contesa dalle copertine delle riviste di gossip, la
religiosa replicava: «Non sto accogliendo una principessa, ma una
giovane in difficoltà, ansiosa di fare opere di bene e rinforzare la
propria fede».
Per
uno strano scherzo del destino moriranno a 5 giorni di distanza.
La sua grandezza era proprio quella di mettere tutti a proprio agio. In occasione del suo genetliaco, il 1 Luglio, mi piaceva farLe pervenire i miei auguri e Lei, puntualmente, mi faceva rispondere con la sua carta intestata (non quella ufficiale, ma quella personale!)...
La sua grandezza era proprio quella di mettere tutti a proprio agio. In occasione del suo genetliaco, il 1 Luglio, mi piaceva farLe pervenire i miei auguri e Lei, puntualmente, mi faceva rispondere con la sua carta intestata (non quella ufficiale, ma quella personale!)...
ecco perché la sua bellezza e la sua classe rimarranno sempre a imperitura
memoria.