sabato 1 dicembre 2018

Limite d'eta o limite mentale?


Il Congresso nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) ha stabilito che si diventa "anziani" a 75 anni. Immaginate voi una signora che il giorno dopo il suo 75° compleanno, così, di colpo, per dirla in modo più aulico «ex abructo» , si ritrovi –ex ope legis– un'anziana decadente.
Niccolò Marchionni, professore ordinario dell'Università di Firenze e direttore del dipartimento cardiovascolare dell'Ospedale Careggi ci spiega infatti che, un 65enne di oggi ha la forma fisica e cognitiva di un 40-45enne di 30 anni fa.

Mah! Le generalizzazioni a me fanno sempre un po’ sorridere.
Le limitazioni anagrafiche poi le considero come ceppi.
Classica frase «ora non sei più un bambino» e dopo qualche anno «ora non sei più un ragazzino» mi hanno sempre fatto brutto effetto…
Quindi c’è anche una soglia predefinita per essere bambini o adolescenti?
Conosco 40enni più “anziani” e più grigi, piatti, noiosi di alcuni 80enni e viceversa conosco 80enni gioviali e giovani come un 20enne.
Cos’è dunque il “tempo”? Per me è semplicemente un’unita di misura.
Come il metro, il litro, il chilo.
Mi serve solo per un calcolo quando vado dal fruttivendolo e deve sapere la quantità di mele che devo acquistare.
O nel pub quanta birra mi deve portare.
O devo spiegare al falegname quanto dev'essere lungo il tavolo che ho ordinato.
Un’unità di misura.
Ma tutti sappiamo che c’è differenza tra 1kg di piombo e 1kg di piume d’oca. Tutto è relativo.
Albert Einstein, che di relatività se ne intendeva, faceva notare che quando un uomo siede vicino ad una ragazza carina per un’ora, sembra che sia passato un minuto, ma seduto su una stufa accesa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora.
E l’età? È solo un elemento a fini anagrafici-burocratici da inserire nella carta d’identità. Nulla di più.
Forse non per nulla il mio mito è Peter Pan. 
E da una vita mi sento dire «DEVI CRESCERE!».
Ed io alzo puntualmente le spalle e vado avanti: oramai mi son fatto una ragione, è impossibile colorare le persone grigie.
I pittori sanno bene che il grigio riesce a “ingrigire” qualsiasi colore viene mischiato con esso.
Anche un colore brillante come il giallo, unito al grigio, diventa spento, e perde il suo carattere acceso. Diventa un giallo malaticcio.
Non è certo un caso che la creatività e la curiosità di un bimbo è molto più affidabile di un esperto di marketing.
Ed è per questo che –purtroppo!– mi scontro quotidianamente con tanti cyborg freddi e distanti, pre-programmati in base al microchip invisibile che è stato inserito nel loro cervello dalle convenzioni sociali secondo un algoritmo per cui “essere maturi vuol dire essere standardizzati”.
Alison Gopnik, docente di psicologia e filosofia presso l'Università di Berkeley in California ci spiega che, crescendo, le parti prefrontali del nostro cervello, deputate alla progettazione, mettere a fuoco e necessarie per il processo decisionale, prendono il sopravvento rendendo il nostro pensiero sempre più inquadrato, impedendoci di sognare e immaginare diverse possibilità oltre quelle incastonate nelle regole.
Gli adulti non sanno sognare. Ci voleva la prof.ssa Gopnik per scoprire l’acqua calda?
Sentite che cosa ha scoperto Darya Zabelina neuroscienziato cognitivo presso l'Università Boulder in Colorado: alcuni studenti universitari a cui è stato chiesto di immaginare di avere 7 anni dimostrarono molto più inventiva a test standard di pensiero creativo di quelli ai quali era stato chiesto di restare nella loro mentalità di adulti.
Quando viene chiesto di descrivere come trascorrere un giorno di riposo, quest'ultimo gruppo elencò i lavori di lavanderia, lo shopping o riposare.
L’altro gruppo, invece, espresse il desiderio di andar a far visita alla nonnagiocare con gli amici o trovare il cono  gelato “più grandissimo” che esiste.
Ecco qual è il punto.
Gli adulti vivono di password, di caselle da riempire come efficienzautile, profitto, risultati, target, fatturato. I bambini hanno un unico targetfare ciò che piace.
Nel 1940 Jennifer, una bambina di 3 anni fece una delle tante domandine banali al papà: chiese perché non poteva vedere subito la fotografia che aveva appena scattato.  Suo padre, il fisico Edwin Land, ci pensò su a lungo.  E quella domandina banale lo portò ad inventare la fotocamera Polaroid.
Semplice no? Fu importante la genialità di Edwin Land, ma ci volle la scintilla di una bimba di 3 anni per arrivare al risultato.
L’austero filosofo Friedrich Wilhelm Nietzsche disse «La maturità di una persona consiste nell’aver trovato di nuovo la serietà che aveva da bambino, quando giocava» ed il grande Platone affermava che  «si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione». Ma allora cos’è il tempo?
Lascio rispondere ad Alice (nel paese delle meraviglie): «Per quanto tempo è per sempre?» Bianconiglio rispose: «A volte, solo un secondo».